Paradigma
Cantina
Architettura
L’architetto svizzero Mario Botta, incaricato da Vittorio Moretti di vestire di forma e funzione il cuore operativo di Petra, ha descritto così lo spirito del progetto.
Un disegno razionale che evidenzia la misura, la bellezza, la profondità del paesaggio.

Un fronte unico a valle, con un corpo centrale cilindrico alto 25m e orientato a 45/90 gradi rispetto ai filari che lo circondano. Totemico e organico, simbolo di un approccio sensibile al processo tecnologico, il cilindro accoglie al suo interno le attività di ingresso e al centro quelle di vinificazione. La sommità – un piano inclinato parallelo alla collina – è il luogo di raccolta dei grappoli: da qui gli acini, separati dal raspo, finiscono per morbida caduta nelle vasche di macerazione e fermentazione.
Esterno
Morbida, rispettosa, a basso impatto, com’è tutta la strada che dal grappolo conduce alla bottiglia. Nel cuore della collina si trovano le gallerie di invecchiamento (in barrique e bottiglia) e, oltre lo spazio riservato alle botti in rovere di Slavonia, una lunga galleria penetra in profondità e si arresta di fronte a una massiccia parete di roccia. Questo è il luogo conclusivo, uno spazio d’incontro e di riflessione, come suggerisce la presenza dell’Altare di Rivadossi. Un cordone ombelicale che lega Petra alla petra mater delle Colline Metallifere.